Geologia, Clima e Geografia

GEOLOGIA VULCANICA

In principio, un antico mare copriva l’intera pianura padana. Finché un susseguirsi di manifestazioni vulcaniche arriva a scuoterne i fondali.

La prima attività eruttiva si manifesta circa 43 milioni di anni fa. Colate sottomarine di lava basaltica, fluide e ricche di gas e vapori, si riversano sul piatto fondale del mare. Vanno a formare accumuli poco elevati e che solidificano velocemente al contatto con l’acqua. Oggi, ciò che resta di questa prima fase vulcanica affiora nel settore centrale dei Colli.

La seconda fase, che si colloca circa 35 milioni di anni fa, conferisce al comprensorio euganeo la sua forma attuale. Accade dopo un periodo di quiete, all’inizio dell’Oligocene. Riprende il fenomeno eruttivo con l’emissione di materiali lavici di composizione molto diversa rispetto a quelli della fase precedente. Gli Euganei sono l’unica zona delle attuali Venezie dove fuoriescono abbondanti lave acide ricche in silice e assai viscose. Dal raffreddamento nascono rocce particolari: la riolite viene seguita da trachite e latite, con filoni di basalto a chiudere il ciclo. La forte spinta dei magmi solleva e frattura nei modi più disparati gli antichi strati del fondo marino che, fino ad allora, avevano conservato la conformazione originale.

Gli Euganei assumono la forma suggestiva che li contraddistingue e che ancora oggi ammiriamo. Molte sono le forme ripide e aspre formate dalla fuoriuscita del magma.

Terminati i fenomeni vulcanici, le cime più alte emergono probabilmente andando a formare nell’antico mare padano un arcipelago di ripidi isolotti pietrosi.

Nel corso di milioni di anni un’erosione selettiva ha prodotto un paesaggio molto vario; le più tenere coperture sedimentarie vengono in parte smantellate dagli agenti atmosferici portando alla luce in netto contrasto visivo i duri corpi vulcanici dai fianchi ripidi e dalle cime coniche. Le vicende climatiche, l’evoluzione della vegetazione e l’insediamento umano hanno poi completato l’opera con importanti e decisive trasformazioni.

La variegata natura geologica dei terreni, derivata dallo sgretolarsi superficiale del substrato sedimentario o vulcanico, la morfologia attuale fatta di piccole cime a perimetro chiuso ed esposizione variabile e le caratteristiche ambientali attuali rendono i Colli Euganei un territorio davvero prezioso per la biodiversità.

CLIMA MITE

Il clima è generalmente più mite rispetto alla pianura, sia in estate che in inverno, con variazioni termiche meno marcate.

Così, sui pendii esposti a meridione dove i raggi solari arrivano più diretti e carichi di calore, si trovano molte specie peculiari della flora mediterranea. Diversamente, sui freschi e ombrosi versanti settentrionali e nelle strette incisioni vallive formate da corsi d’acqua per lo più temporanei, si insediano specie amanti di climi freschi, alcune di esse lasciateci in eredità da epoche glaciali lontane.

La stagione fredda sui Colli è spesso allietata da giornate con aria tersa e serena; se ci si alza di quota, mentre la pianura riposa nella nebbia, si può assistere al fenomeno dell’inversione termica, che fa apparire le cime delle colline come isole in un mare di nuvole, quasi a riportare alla mente la distesa d’acqua dell’antico mare che un tempo lontano caratterizzava il paesaggio. 

 

GEOGRAFIA ENOICA

Questa terra generosa è compresa tra il 40° e il 50° parallelo, a ridosso del 45° ovvero il “parallelo del vino” che sta a marcare l’equidistanza dal Polo Nord e dall’Equatore, latitudine ideale per tutti i grandi vini del mondo, uno spartiacque tra il troppo freddo del Nord e il troppo caldo del Sud.