Il Consorzio Volontario per la Tutela della DOC Colli Euganei

I Colli Euganei … territorio, uomini, vino.

“Sorgono isolati come scogli nel mare”. I Colli Euganei apparvero così, nella seconda metà del Settecento, al geologo inglese John Strange. E ancora oggi il viaggiatore che si avvicina, da qualsiasi direzione arrivi, rimane colpito dallo svettare improvviso di questi rilievi sul mare piatto della pianura padana. La forma conica ne svela immediatamente l’origine vulcanica, e preannuncia l’essenza di un territorio antico.

Addentrandosi verso il cuore degli Euganei, si scopre un mondo che ha preservato un fascino intatto. I rilievi si susseguono disordinati, in un intricato disegno dalle mille sfumature di verde. Pendii boscosi lasciano il posto a valli ampie e luminose, che si stringono poi in strette insenature. Rilievi irti e a volte scoscesi si sciolgono in morbide sinuosità ricamate dai filari dei vigneti, quasi a voler pettinare ordinatamente un territorio scontroso. Cambiando versante, ci si arresta davanti a un vegro incolto che esplode del giallo delle ginestre, punteggiato qua e là dalle foglie carnose del fico d’India nano. E spostandosi di poco, tra i boschi di castagno, leccio e acacia, la vite ritorna a portare ordine e simmetria, plasmando la terra con dolcezza.

Salendo fino alla sommità del Monte Gemola, dalla finestra di un antico monastero lo sguardo raggiunge Venezia. Le piante di vite, portate forse dai mercanti d’Oriente nelle loro dimore di villeggiatura, danno forma al paesaggio fino al borgo di Arquà, che compare incorniciato dagli ulivi. Qui il Petrarca decide di trascorrere gli ultimi anni della sua vita.

Scendendo attraverso una terra nera, probabile reminescenza di un vulcano, sgorga una sorgente di acqua termale a formare un piccolo lago, e voci nell’aria sussurrano dei veneti antichi e di un villaggio di palafitte. La strada continua e snodandosi tra vigneti e ulivi, segue un altro eco lontano, verso Lispida, dove la storia è quella di una nobile famiglia, che intorno al 1870 mette a dimora viti di merlot e cabernet per farne vino.

Proseguendo in questo girovagare per i colli incontriamo ville nobiliari, castelli e giardini, eremi e chiese. L’Abbazia di Praglia profuma di antichi libri miniati a mano, ma racconta anche altre storie di vino e di vita contadina che ancora si respira in tutti i Colli Euganei.

La vite è vita per questa terra. La storia dei Colli Euganei è ancora una storia di famiglie, di lavoro in vigna e in cantina.